Per favore,entra in punta di piedi. Qui è già tutto in pezzi.
 
 

martedì 11 dicembre 2012

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La nostra meta non è di trasformarci l'un l'altro, ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere e a rispettare nell'altro ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro completamento.
--Hermann Hesse
dal libro "Narciso e Boccadoro" di Hermann Hesse 
Spesso in molte storie d'amore si avverte in alcuni momenti la diversità dell'altro. In un modo o nell'altro ci si rende conto di agire,di pensare,di litigare diversamente dall'altro,da chi ci sta vicino. Questo molto spesso spaventa,manda in crisi le personalità più fragili,che cercano di tenere tutto sotto controllo e sopratutto spaventa l'altro,che si sente continuamente criticato.Diventa difficile il dialogo,diventa difficile anche solo comprendere cosa intende l'altro con alcuni atteggiamenti,con alcune parole.
Personalmente molte volte sono caduta nell'errore del "Io non avrei fatto così,quindi se tu lo hai fatto significa che non ci tieni quanto me".
Con il tempo però mi sono  sempre più resa conto di quanto sia un ragionamento sbagliato. Lo scopo di una storia non è quello di trovare una persona uguale a noi che ci faccia da specchio. Sarebbe noioso passare tutta la vita con me stessa,con i miei stessi pensieri,le mie stesse paure e bisogni.
Quello che invece ci spinge continuamente al dialogo,allo scontro,allo scambio di opinioni è proprio la diversità. E' il condividere qualcosa con qualcuno che stimoli i nostri pensieri,le nostre idee,che impedisca alla vita di essere sempre  uguale a se stessa. E' questa diversità che da vita a litigi mostruosi e stressanti,ma è proprio questa diversità che stimola continuamente il discorso,che ci permette di scoprire ogni giorno un lato nuovo e diverso del nostro carattere e di quello di chi ci è accanto.
Più tentiamo di "plasmare" qualcuno sul nostro carattere e più facciamo del male non solo all'altro,ma alla stessa storia che non si regge su due caratteri identici.
L'intesa e la complicità si creano proprio sulla difficoltà di "sopportare" la diversità dell'altro. Perciò ho capito che il completamento risiede nel nostro opposto. Il difficile adesso è solo trovare il giusto opposto con il giusto caratterino!